Itinerari in bici

5 piatti tipici salentini che ti faranno perdere la testa

Di Travel On Art il 02-02-2017

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato sui nuovi viaggi e sulle offerte

Torna al blog
Travel On Art

5 piatti tipici salentini che ti faranno perdere la testa

Il Salento in primavera è come una cioccolata calda in inverno: non ne puoi proprio fare a meno. Si sente sempre parlare di Salento in estate, conosciuto come i Caraibi italiani, ma pochi ancora sanno che la stagione migliore per visitare questo angolo di Puglia è proprio la primavera, esattamente tra aprile e giugno. Neanche a farlo apposta, questo è anche il periodo in cui poter gustare alcuni dei piatti tipici salentini che ti faranno perdere la testa: il periodo pasquale nel sud Italia infatti, è la soluzione di viaggio perfetta per gli amanti dell’enogastronomia.
Ecco perché il Salento in primavera è sempre una buona idea: puoi goderti il paesaggio nel pieno della fioritura, eviti i gruppi di turisti che invece lo rendono a tratti caotico in estate, puoi assaporare tutto il gusto della cucina locale con i piatti tipici salentini del periodo di Pasqua. In più, se vuoi aggiungere un pizzico di autenticità al tuo viaggio, puoi scoprire il Salento in bici, così da entrare in contatto con la cultura locale e vivere la tua vacanza in pieno stile slow.
5 piatti tipici salentini che ti faranno perdere la testa
Ora però ti vogliamo parlare della cucina tipica salentina e darti qualche idea per il tuo prossimo viaggio all’insegna del gusto, ecco quindi 5 piatti tipici salentini da non perdere!
La Cuddhura
È chiamata anche in altri modi, come puddhica, palomba o panareddhra, ma la sostanza non cambia. Si tratta di un dolce fatto con pasta frolla, che rappresenta un tarallo intrecciato con al centro un uovo sodo. Questo dolce è tipico salentino, ma ne esistono di varianti molto simili anche in altre regioni del sud Italia. Si mangia di solito la Domenica di Pasqua e spesso è realizzato in forme diverse rispetto al tradizionale tarallo. Ad esempio alcuni lo fanno a forma di bambina, altri ancora a forma di galletto, ma tutti sono accomunati dalla presenza di un uovo sodo.
Cicureddhe cu le fave nette (cicorie selvatiche con puré di fave)
La cucina salentina è molto salutare e rispecchia alla perfezione i canoni della cucina mediterranea. Nei piatti tipici del Salento si trovano molto spesso erbe selvatiche, che si raccolgono normalmente in campagna e la loro particolarità conferisce ai piatti un sapore unico. Un esempio sono le cicorie selvatiche accompagnate dal puré di fave, in salentino Cicureddhe cu le fave nette. È una ricetta molto semplice: basta far cuocere le fave con aglio, cipolla, patate, pomodoro e sedano fino a quando non sono ridotte quasi a purè. Infine si accompagna il tutto con le cicorie selvatiche fatte bollire in acqua salata. Questo è il piatto perfetto per chi fa sport: nutriente e salutare.

5 piatti tipici salentini che ti faranno perdere la testa - Sagne 'ncannulate Sagne 'ncannulate

Tiella salentina
Anche questo è un piatto molto diffuso nel periodo pasquale, perfetto per essere trasportato anche per pranzi all’aperto e pic nic. È riso, patate e cozze, ne esistono anche una variante barese e una tarantina. Si tratta di un piatto molto saporito e anche in questo caso molto sano, con pochi ingredienti genuini. È perfetto da gustare anche tiepido o a temperatura ambiente, per questo è uno dei piatti tipici salentini che non possono mancare durante il picnic di Pasqua o Pasquetta.
Sagne ‘ncannulate
Questo è uno dei piatti principali della cucina salentina: le sagne ‘ncannulate sono un tipo di pasta fatta in modo casereccio. Si creano delle piccole tagliatelle, che poi si arrotolano su se stesse, da questo infatti deriva il loro nome ‘ncannulate. Di solito sono accompagnate da un sugo fresco al pomodoro, basilico e ricotta o da un ottimo sugo di pesce.
Granu stumpatu (grano pestato)
Questo piatto tipico salentino rappresenta perfettamente le origini contadine del Salento. Il grano pestato è una ricetta molto antica, che si è rivalutata nel corso degli ultimi anni. Le sue origini risalgono alla seconda guerra mondiale, quando i contadini non potevano andare ai mulini, fu così che recuperarono grandi mortai in pietra chiamati stompi, in cui appunto pestavano il grano.
Oggi il granu stumpatu si può gustare accompagnato da un sugo al pomodoro o con un sugo allo scoglio, ma in realtà si presta bene a qualsiasi tipo di condimento.
Oltre alla classica puccia e ai rustici leccesi, la cucina salentina è caratterizzata da piatti antichi, pieni di storia e sapori. Se sei un amante della buona cucina e delle tradizioni, non puoi perderti quindi un viaggio in Salento in primavera, alla scoperta di questo angolo straordinario di Puglia.

5 piatti tipici salentini che ti faranno perdere la testa - Granu stumpatu Granu stumpatu


Articolo di Travel On Art