Bimbi in viaggio

Pedalare in inverno con bimbo a seguito: si può fare! Ecco cosa propone il mercato

Di Travel On Art il 09-10-2017

Iscriviti alla newsletter

Rimani aggiornato sui nuovi viaggi e sulle offerte

Torna al blog
Travel On Art

Pedalare in inverno con bimbo a seguito: si può fare! Ecco cosa propone il mercato

L’idea che in inverno non si pedali è diffusa. Soprattutto in quelle città dove la bici è utilizzata più come sport/passatempo che come mezzo di trasporto quotidiano. Per chi la utilizza in maniera costante, al posto dell’ auto, basta prendere le giuste precauzioni e il gioco è fatto! Il clima freddo e la pioggia, se siete ben equipaggiati, non inficeranno sulla vostra pedalata e nemmeno sulla vostra salute. Anzi, anche i più piccoli non potranno che goderne.

Infatti, per i veri ciclisti urbani, l’inverno non rappresenta un problema. Si tratta solo di un’altra stagione. Il problema, se così vogliamo metterla, si presenta quando i bimbi non sono ancora dei ciclisti attivi, ovvero sono a bordo della nostra bici e rischiano di più di raffreddarsi. Personalmente, ho portato il mio bimbo, fin dalla più tenera età, sul seggiolino, proteggendolo dalle basse temperature in modo adeguato. Utilizzando accessori, e in commercio ce ne sono tanti, in grado di proteggerlo.

Per brevi percorsi, se si utilizza il seggiolino anteriore, basta un semplice parabrezza montato sul manubrio; un metodo efficace e sicuro per bloccare le correnti d’aria. Se invece sta dietro, come nel mio caso, gli ho sempre fatto da “parabrezza umano”. Negli ultimi anni, in questo senso, il mercato ha avuto una vera e propria svolta offrendo il mitico Opossum, per i passeggeri dagli 1 ai 3 anni. Una sorta di guscio termico protettivo che rimane ancorato alla bici e al seggiolino. Una vera e propria invenzione del settore avuta da una mamma in bici, Ilaria Berio che, per necessità personale, ha inventato qualcosa che mantenesse caldo il proprio bimbo e quello degli altri; nato come progetto artigianale, è ora commercializzato a livello nazionale. Noi l’abbiamo provato ed è davvero imbattibile: antivento, antipioggia, ultra imbottito. Insomma, da lì il bimbo non vorrà più uscire.

Opossum bimbi bici Opossum è una sorta di guscio termico protettivo che rimane ancorato alla bici e al seggiolino

Utile per chi porta con sé i bimbi, uno zaino. Io ne ho sempre uno sulle spalle. Online se ne trovano di diversa fattura, come zaini idrorepellenti Space Explorer, con chiusure per destri e mancini, con strisce catarifrangenti che fungono anche da dettaglio fashion.
Sul web, inoltre, tante le mantelline antipioggia per piccoli ciclisti già autonomi, con fodera interna in cotone per proteggerli dal freddo, inserti catarifrangenti e ultravestibilità.
Per i più grandi, oltre alla miriade di k-way per contrastare gli agenti atmosferici, il mercato offre l’unisex Jungle Jacket, creata appositamente per i ciclisti urbani: dalla mamma all’impiegato, dall’universitario al libero professionista. Stile essenziale ed eleganza nordica, la Jungle Jacket si adatta perfettamente a qualsiasi tipo di utilizzo così da coprire ogni esigenza di vestibilità, sia per lei che per lui. Se invece, siete dei tradizionalisti, è perfetta la Garibaldina targata Tucano Urbano, azienda milanese specializzata in accessori per ciclisti e motociclisti.

sciarpa con cappuccio La sciarpa con cappuccio di Pietro Barbieri - Foto di mybicyclette.it

Interessante, la sciarpa con cappuccio di Pietro Barbieri. Creata a mano dal designer torinese, è fatta esternamente di impermeabile riflettente e all'interno di calda e morbida lana. Ideale per tenersi sempre al caldo in bici ed essere pronti ad affrontare le piogge improvvise. È provvista di dettagli reflex per la visione notturna.

D’inverno, infatti, un altro scalino da superare, oltre al freddo, è quello della nebbia. Giornate più corte, più buio, più possibilità di non essere visti in strada. Dunque, per la propria sicurezza e quella del bimbo, meglio dotarsi di inserti catarifrangenti per essere maggiormente visibili. Una valida alternativa, da poco sul mercato tecnico, la Vizy Light, luce a 360° sviluppata da Tern: il fanale posteriore che illumina dietro e per terra, creando un’area di rispetto e protezione per il ciclista nel buio.

Le mani, sia grandi che piccole, vanno tenute al caldo. Sono le prime a raffreddarsi visto che il corpo tende a proteggere gli organi interni. Servono quindi guanti a prova di pioggia, o come i miei, ultra usurati, in lana. In mancanza d’altro, i guanti da neve vanno benissimo. La Tucano Urbano produce sopraguanti impermeabili con inserti rifrangenti, regolazione elastica sul polso e compatibilità touch screen, con confezione a bustina e moschettone di aggancio alla bicicletta.
Ora non resta che prendere la bici e pedalare, anche se fuori piove!


Articolo di Mamma e Bici